MIKE “IRON” TYSON

Nel decennio 1985-95, Mike Tyson fu più di un semplice campione di boxe: bastava il suo nome a spaventare qualsiasi pugile della sua categoria, i pesi massimi. In pochissimi, infatti, riuscivano a rimanere in piedi di fronte a questo brutale avversario; sono addirittura 20 gli incontri conclusi per KO alla prima ripresa.

A soli 20 anni, nel 1986, Tyson divenne campione del mondo WBC dei pesi massimi battendo Berbik, e nell’anno successivo fece suo il titolo anche nelle organizzazioni WBA e IBF.

Prima del 1992, anno in cui fu accusato di stupro, Tyson continuò ad essere una vera e propria macchina da guerra sul ring. Fu proprio in questo periodo che collezionò le vittorie sugli illustri Michael Spinks e Larry Holmes. L’unica macchina su questo periodo di inarrestabili successi, fu la sconfitta subita da James Douglas a Tokyo.

Dopo i 3 anni di detenzioni dovuti all’accusa del 1992, Tyson tornò sul ring vincendo per KO 4 incontri consecutivi; il suo declino, tuttavia, era ormai vicino, ed ebbe inizio con la doppia sconfitta subita da Holyfield. Fu proprio nel secondo di questi due match che Tyson si rese protagonista del gesto del noto morso all’orecchio, ottenendo la squalifica.

Nei successivi incontri, il pugile fu ripetutamente sconfitto anche da avversari di secondo ordine: l’ora del ritiro era ormai giunta.

Nonostante il suo rapido e sconvolgente declino, Mike Iron Tyson è noto al mondo intero come uno dei pugili più forti della storia e ad oggi, dopo il suo ritiro, la categoria “regina” del pugilato sembra purtroppo aver perso di spettacolarità e interesse.

Si può affermare che Tyson sia stato l’ultimo grande peso massimo.

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